Secondo una statistica della Confcommercio – Format Research un lavoratore su 5 si avvallerà del diritto di avere in busta paga il Tfr. Questo è un segnale di una profonda crisi economica nella quale il presente non permette di pensare al futuro.
Il 60% circa dei lavoratori utilizzerà l’anticipo di Tfr per i consumi, il 40% circa ha affermato che lo ritirerà per risparmiarlo.
La richiesta del Tfr in busta paga è volontaria e può essere fatta dal dipendente privato che sia stato assunto da almeno sei mesi. Non possono richiedere il Tfr in busta paga: i collaboratori domestici, i lavoratori agricoli e i dipendenti di aziende in crisi.
Tfr in busta paga sarà tassato come se fosse un’aggiunta allo stipendio e quindi verranno applicate le aliquote Irpef ordinarie.
Ma a chi conviene avere il Tfr in busta paga? Conveniente per i lavoratori con un reddito fino a 15 mila euro mentre subiranno un aggravio fiscale quelli al di sopra di questa soglia. Quindi la cifra netta si ridurrà esponenzialmente andando a finire nelle casse dello stato.