TRAGHETTO IN FIAMME – L’incubo per i passeggeri e naufraghi del traghetto Norman Atlantic è finito e, alla fine, anche il comandante Argilio Giacomazzi è stato tratto in salvo ed ha abbandonato per ultimo la nave ormai alla deriva.
L’unico dato certo, però, è il numero delle persone che sono state tratte in salvo dalla macchina dei soccorsi che è stata supervisionata dall’Italia: 427. Un altro dato certo è il numero delle vittime accertate che, in via ufficiale anche se del tutto provvisoria, è salito a 10.
Non è ancora definitivo il bilancio delle vittime in quanto all’appello mancherebbero ben 38 persone: il condizionale è comunque d’obbligo in quanto sono ancora in corso le verifiche a cura del porto d’imbarco grazie alle quali dovrebbe essere possibile determinare l’elenco esatto delle persone che effettivamente si sono imbarcate sul traghetto Norman Atlantic e solo a quel punto sarà possibile stabilire con esattezza il numero dei dispersi.
Nel frattempo è polemica in merito alle cause dell’incidente: il traghetto, infatti, aveva subito un controllo qualche giorno fa da parte delle autorità greche ed erano state trovate alcune anomalie che sarebbero dovute essere sistemate nel più breve tempo possibile. A quanto pare, però, le anomalie non avrebbero pregiudicato la possibilità di navigare in quanto non si trattava di problematiche gravi.
Per capire con esattezza le cause dell’incidente sarà necessario attendere l’esito delle indagini anche se, secondo le testimonianze di alcuni passeggeri, sembrerebbe che il traghetto abbia imbarcato un numero troppo elevato di veicoli tra i quali anche carrelli cisterna contenenti olio e materiali infiammabili.
Al momento il traghetto è agganciato ad un rimorchiatore albanese ed è stato posto sotto sequestro. Sono stati iscritti nel registro degli indagati, anche se è una proforma, sia il comandante che l’armatore.