Per tutto il giorno i media che seguivano l’evolversi degli eventi in diretta avevano diffuso la notizia ufficiale che i fratelli Kaouchi avevano, per così dire, a disposizione un ostaggio mentre a Parigi, all’interno del market Kosher, il numero degli ostaggi diffuso dai media era di “almeno 6“.
Ad un certo punto le forze dell’ordine hanno per così dire confinato i giornalisti che si trovavano in prossimità del rifugio dei fratelli Kaouchi spostandoli vicino ad una scuola del posto. Tutti gli aggiornamenti da forze dell’ordine verso i media si sono, poi, interrotte ed ufficialmente era stato detto che ulteriori aggiornamenti sarebbero stati forniti quando tutto sarebbe finito.
Una mossa strategica che, forse, poteva servire a evitare che i media (ed attraverso loro forse anche i due terroristi) potessero venire a conoscenza che quello che tutti consideravano un ostaggio nelle mani dei criminali era, invece, nascosto all’interno dell’edificio e, attraverso un telefono cellulare, comunicava con le forze dell’ordine.
A valle del blitz, che si è concluso con l’uccisione dei fratelli Kaouchi, quello che tutti consideravano un ostaggio è stato portato fuori in sicurezza e, per fortuna, non c’è stato un altro spargimento di sangue grazie alla sua prontezza che lo ha portato a nascondersi in uno scatolone non appena capito cosa stesse accadendo.