E’ notizia di questa mattina: precipita elicottero in Siberia decollato da Igarka e diretto ad un impianto petrolifero della zona, caduto a circa due chilometri dall’aeroporto. Si sta indagando sulla dinamica dell’incidente che ha portato alla morte di 12 persone. Si parla di guasto tecnico sull’elicottero e si sta escludendo l’errore umano. Nelle prossime ore si avranno notizie certe sull’accaduto in Siberia.
Intanto continua la tensione tra Russia e Turchia anche i rapporti economici si stanno chiudendo tra turismo ed esportazione.
Konstantin Murakhtin, il pilota russo che si è salvato dall’aereo bombardato dalla Turchia, ha detto “Conoscevamo quella zona come il palmo della nostra mano. L’avevamo sorvolata moltissime volte .Stavamo portando a termine la nostra missione prima di fare rientro alla base seguendo la rotta prestabilita. Sono un ufficiale, conosco ogni altitudine in quella zona. Potrei pilotare l’aereo a occhi chiusi. Il tempo era buono. Non abbiamo superato la frontiera nemmeno per un secondo. Non ci sono stati avvertimenti. Né visivi, né via radio. Non c’è stato alcun tipo di contatto. Ecco perché abbiamo proseguito con la nostra missione come al solito. Dovete capire che la velocità di un caccia è paragonabile a quella di un F-16. Se avessero voluto metterci in guardia, avrebbero potuto farsi notare su una rotta parallela. Ma non c’era niente. E il missile ha colpito la coda del nostro velivolo in maniera del tutto inaspettata. Non lo abbiamo visto in tempo nemmeno per reagire. Non posso aspettare di avere il via libera da parte dei medici. Chiederò al comandante di lasciarmi in questa base. Ho un debito da rimborsare”.