Domani, giovedì 29 febbraio, il poliedrico artista Dario Ballantini inaugura presso la Brancacci Art Gallery di Firenzela mostra personale “Enigmi Esistenziali”, con opere che indagano il ruolo dell’inconscio e le dimensioni più inesplorate della percezione umana.
Dall’arte al teatro: venerdì 1, sabato 2 e domenica 3 marzo l’artista si sposta sul palco del Teatro di Rifredi sempre a Firenze dove porta in scena il meglio delle sue trasformazioni sperimentate in questi primi 40 anni di carriera con “Lo spettacolo di Ballantini- Conseguenze di quarant’anni vissute nei panni degli altri”.
Pittore post espressionista, scultore, attore per il cinema per la televisione e per il teatro,
conduttore radiofonico, cantante, inimitabile trasformista: Dario Ballantini celebra a
Firenze i suoi primi 40 anni di carriera con due eventi dedicati all’arte e al teatro.
Domani, giovedì 29 febbraio inaugura la mostra personale “Enigmi Esistenziali” presso
la Brancacci Art Gallery di Firenze (vernissage alle ore 17.30). In mostra le sue principali
opere che indagano il ruolo dell’inconscio e le dimensioni più inesplorate della percezione
umana.
Dall’arte al teatro: venerdì 1, sabato 2 e domenica 3 marzo l’artista si sposta sul palco
del Teatro di Rifredi sempre a Firenze dove è protagonista de “Lo spettacolo di
Ballantini- Conseguenze di quarant’anni vissute nei panni degli altri”. Sono dieci le
performances che si succedono, dieci cavalli di battaglia legati soprattutto al mondo della
musica, correlati da racconti curiosi e inediti.
Per ognuno dei personaggi che interpreta Ballantini svela i retroscena della
trasformazione, dalla sua genesi all’incontro faccia a faccia tra attore e imitato, il tutto
condito dal ricordo di immancabili conseguenze tragicomiche di una carriera totalmente
vissuta impersonificando gli altri.
La pièce scorre in scena come un vero e proprio concerto che richiede all’artista molta
concentrazione, ore e ore di studio, di fatica, di preparazione, di trucco e di acquisizione
della prossemica. Un notevole impegno fisco e mentale per riuscire a regalare al pubblico
l’autenticità.
Dario fa sfilare le sue maschere accompagnato dalla musica della superba fisarmonica di
Marcello Fiorini e da contributi video.
La storia narra… un lungo percorso artistico cominciato nel lontano 1984 e fin da subito
indirizzato a diverse forme di espressione, nelle arti figurative e nello spettacolo.
È tra le mura di casa che Dario, fin da bambino, cresce e si forma circondato da una
famiglia di artisti: padre neo realista, zio post macchiaiolo, nonno attore di compagnie
filodrammatiche e ancora uno zio cantante, tenore (mancato).
L’inesauribile creatività di Ballantini si esprime anno dopo anno attraverso i colori materici
delle sue opere, esposte in importanti gallerie in Italia e all’estero e celebrate dai maggiori
critici d’arte, e sui palchi teatrali e televisivi, a partire da Striscia la Notizia, dove dalla
stagione 1993-94 è protagonista con le sue incredibili trasformazioni.
Nel corso degli anni Dario ha impersonato con sempre maggiore maestria oltre 70
maschere, passando con disinvoltura da Dario Fo a Gianni Morandi, da Vittorio Cecchi
Gori a Ignazio La Russa, dall’immancabile stilista Valentino (icona comica della sua
carriera) a Vasco Rossi, da Lucio Dalla a Zucchero, da Gino Paoli a Luca Cordero di
Montezemolo, da Valentino Rossi a Nanni Moretti, fino a Papa Francesco e al
recentissimo Ministro Lollobrigida.
Nota:
Intanto l’artista livornese calca i palcoscenici dei maggiori teatri italiani con altri due
spettacoli di sua ideazione: “Ballantini e Petrolini” (in scena dal 2019) in cui fa rivivere sul
palco la genialità del massimo esponente del teatro di varietà Ettore Petrolini e “Da Balla a
Dalla- storia di un’imitazione vissuta” con cui celebra l’amicizia e l’estro
dell’indimenticato cantautore bolognese, truccandosi e trasformandosi direttamente in
scena di fronte al pubblico.