“Barbara la conquista della propria identità è una delle cose più difficili dell’esistenza di un essere umano solo se si è passati dal dolore, dalla sofferenza, solo se si è distrutto, costruito, lavorato, faticato, si è stati esaltati, delusi, se si ha vinto e se sia ha perso: solo se si è passati sotto tutto questo si riesce veramente a diventare se stessi.
Oggi io sono finalmente me stesso, quel Fabrizio dai più non conosciuto e da me stesso contrastato, e, forse, non accettato e non coltivato e, soprattutto, amato a dovere. Credo che per tutti ci voglia una vita per diventare se stessi, anno dopo anno. Io ci sono arrivato prima del dovuto grazie alla condanna e a questi due lunghissimi e difficilissimi anni passati in galera in cui ho fortemente lavorato sui miei margini di miglioramento cercando di fare anche un percorso giusto di autocritica e rivisitazione delle mie condotte, tutte le mie condotte compresa quell’inutile e stupida battaglia che ho combattuto contro di te (Barbara ndr) per troppo tempo.
Un paio di mesi fa ho scritto un post sul mio Facebook, di mio pugno, l’unico post da quando sono in carcere, di commento ad una trasmissione televisiva che parlava di me ancora conservo tutte le notizie correlate che sono uscite sui vari siti e come al solito le versioni erano completamente contrastanti e differenti. C’era chi sosteneva che era un ironico attacco, chi invece diceva che era un messaggio di pace. Neanche i miei più stretti collaboratori che lavorano con me da anni sono riusciti a capire se scherzavo o ti prendevo in giro oppure ero sincero. Per i miei più solidi sostenitori un messaggio di pace nei tuoi confronti o una lettera di scuse per te sarebbe una sconfitta terribile. Direbbero tutti: guarda come è finito Corona si è ridotto a chiedere scusa ed aiuto alla D’Urso!.
Nella seconda parte Corona fa i complimenti a Barbara D’Urso:
“Ma la verità è che, come ti ho scritto, io sono diventato me stesso. In quella tua trasmissione in cui si parlava di me quando intervistavi la mia ex moglie, ho visto nei tuoi occhi e sentito nelle tue parole un giusto rispetto per le mie condizioni, coerenza con i tuoi principi, tutela per mio figlio, e anche un senso di vicinanza protezione ed affetto per me nonostante la nostra assurda e difficile situazione conflittuale. Ho avuto più da te in quelle parole che da altri che, magari ,avrebbero dovuto difendermi incondizionatamente, ma non l’hanno fatto anzi… Il carcere ti insegna il peso di ogni piccola parola, sei chiuso dentro una cella e quando ascolti parlare una persona capisci cose che prima non avresti mai potuto concepire o assimilare. Ti chiedo scusa perchè sono stato io per primo a sbagliare con te.
Barbara è uan questione di sangue: la passione non si compra, non si impara e non si eredita ma , soprattutto, nelle persone come te e come me non si può spegnere mai. Forse era questo che ci accomunava mi piacerebbe molto poter tornare a volerti bene ed essere voluto bene da te un abbraccio, Fabrizio Corona.