Un lungo posto su Instagram che Diletta Loetta decide di scrivere solo dopo che è uscito il gossip che la vede coinvolta sentimentalmente con Ryan Friedkin, il figlio del proprietario della Roma Dan Friedkin.
Su di lei ne hanno e ne abbiamo scritte… noi più ironici di altri. Ma questa volta lo scoop di Dagospia non è piaciuto alla Leotta, ancora una volta sulla cresta dell’onda per un gossip ed un triangolo. E se ha preso in mano la tastiera per mettere in chiaro la sua situazione non è un semplice caso. Fino ad oggi non ha voluto dire nulla di più di qualche scatto riguardo alla sua relazione con Can Yaman ma quanto è arrivato questo gossip con il figlio del proprietario della Roma Dan Friedkin la conduttrice sportiva ne ha preso, in 24 ore, le distanze.
Lei si giustifica dicendo che attendeva “prima o poi la buona informazione avrebbe avuto la meglio sul giornalismo-spazzatura“.
Conferma la relazione con Can Yaman senza definirlo un grande amore ma si limita a parlare di frequentazione. E definisce un viaggio mancato. Quello che avrebbe dovuto fare con Yaman in Turchia come “rispetto del lockdown”. Ma parla di un semplice aperitivo con Ryan Friedkin (senza mai fare i nomi di nessuno ma lascia tutto in mano alle capacità intuitive del lettore).
“Perchè se incontro due volte un ragazzo simpatico per un aperitivo si parla subito di nuovo amore? Perchè se faccio uno spot con un calciatore si insinua per mesi che siamo una coppia segreta? Perchè se frequento un attore, bellissimo, e siamo felici, deve essere per forza una storia inventata? E perchè se, nel rispetto del lockdown, rinuncio a un meraviglioso viaggio all’estero si parla di crisi fra noi?” scrive Diletta.
Insomma in zona arancione si fanno gli aperitivi con gli amici ma non i viaggi? Benché, proprio i viaggi, siano stati la grande pecca del DPM che ha creato non poche polemiche sulla libertà di uscire dall’Italia ma non dalla propria regione.
Io capisco la frustrazione di una donna sempre sui giornali solo per gossip quindi cerca di destreggiarsi tra le accuse e il rispetto dell’immagine che vorrebbe dare. Ma a volte la scusa risulta peggiore del silenzio. Soprattutto se si ha una vita pubblica il pelo nell’uovo si trova su qualsiasi cosa dici o scrivi. Ci sarà sempre il “ma potevi” o il “però”.
Sinceramente non ho gradito molto da donna il parlare di “body shaming” come la causa del pregiudizio su di lei ed il suo rapporto con gli uomini. Perchè ci sono molte donne belle ed avvenenti che non sono sulla cresta del gossip come succede a lei. Quindi abbiamo alla base proprio un problema di comunicazione nel caso del giornalismo-spazzatura come lo definisce Diletta. Forse si può arginarlo con una bella dichiarazione pubblica chiara e decisa senza se “se” o “ma” in modo da non lasciare a nulla al caso o alimentare l’immaginazione altrui.