Belén e Antonino Spinalbese litigio su Instagram mentre Stefano De Martino è in TV

In queste ore è sotto l’occhio attento di tutto il popolo dei social il litigio per la figlia Luna Marì che sta avvenendo a colpi di post su Instagram tra Belen Rodriguez e Antonino Spinalbese mentre su Rai2 stiamo assistendo allo show di Natale di Stefano De Martino.

Il motivo del contendere è la figlia Luna Marì ignara della guerra social tra i suoi genitori. Infatti Antonino sostiene che Belen abbia portato la figlia in vacanza in Argentina con il nuovo compagno senza avergli chiesto il permesso negandogli la possibilità di trascorrere le festività con Luna.

Belen di tutta risposata ha accusato Antonino di essere poco presente durante l’anno.

«Io ho sempre rispettato gli uomini, non ho mai vietato niente, e lo sai bene. Invito la persona che mi ha tirato in ballo ad occuparsi di sua figlia durante tutto l’anno, non porre attenzione solo sul giorno di Natale. L’amore serve sempre, non solo alla vigilia. Ecco, ci tenevo a sottolinearlo. E invito a non nominarmi mai più pubblicamente ma in forma privata, altrimenti sarò costretta a spiegare la verità ancora una volta, ormai non ho più problemi a farlo”. 

 

Antonino ha pubblicato un lunghissimo post su Instagram per chiarire la sua posizione e rispondere a Belen:

“Sono purtroppo costretto per l’ennesima volta a dovermi difendere da accuse altrui infondate.
Sono un padre premuroso e, naturalmente, amo mia figlia più di ogni altra persona. Lei è la mia ragione di vita.
Essere padre vuol dire amare incondizionatamente una figlia, stare in silenzio e accettare passivamente tutte le decisioni e capricci altrui. Accettare contro la mia volontà di essere messo da parte, sentendo continuamente insulti e bugie sul mio conto… ma tutto ciò va bene, perché io sono il padre ed io sarò sempre disposto a soffrire sempre e solo per mia figlia.
Chi è genitore sa bene quanto sia fondamentale essere presente, ogni giorno, nella vita di un figlio.

Essere genitore non significa avvalersi di babysitter, autisti, personale di servizio e preferire tutti gli altri parenti o nuovi compagni alla presenza del padre…. Essere un buon padre non significa nemmeno avere i milioni in banca per prendersi cura di una figlia.

Posso anche essere un “pezzente” e ne sono orgoglioso perché sono una persona di sani valori e principi, pronto a prendermi cura di mia per 24h al giorno per il resto della mia vita.

Solo chi ha figli può capire cosa significhi averli vicini o lontani, quanto ti possano mancare, ed io in questi giorni di feste non ho potuto vedere mia figlia né per la Vigilia, né a Natale e come se non bastasse domani, senza il mio consenso, partirà per un viaggio“.

La Redazione:
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