Le periferie di Roma sono al margine di tutto. Sono un microcosmo sociale che desidera essere lasciato in pace, abbandonato e vuoto nell’immaginazione borghese, ma vivo e pulsante nella realtà di chi le vive. Maddalena nasce in tutto questo, con un marito agli arresti domiciliari soffre un ulteriore isolamento, lacerato da una situazione economica senza via di scampo.
L’unica via di fuga è un ragazzo, Bruno, uno scrittore intellettuale caduto in depressione dopo il divorzio, che approda in questo mondo sconosciuto di cui si nutre, ma che non sa interpretare. I sogni di gloria di Bruno si scontrano con la realtà, così come quelli di Maddalena sono distrutti dalla gabbia che vive insieme al marito. In tutto questo i sentimenti svaniscono per far spazio ad un’umanità pregna di necessità, di bisogni primordiali.
“Abbiamo deciso di riproporre questo testo a cui siamo molto legati dopo il periodo di lockdown che c’è stato. La frustrazione, la rabbia che pervade la società è racchiusa in questo dualismo sociale e non solo. La gabbia è fisica e mentale, anche se apparentemente ci siamo buttati tutto alle spalle Maddale’ ci ricorda che siamo nati in tutto questo” cit.
Teatro Trastevere
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