Cronaca News – Buonincontri confermata in cassazione la sentenza in primo grado: 30 anni di carcere per l’omicidio di Elena Ceste.
Il comandate dei carabinieri, Sarcinelli, racconta le ore successive alla denuncia della scomparsa di Elena Ceste.Analizza a La Vita in diretta l’atteggiamento di Michele Buoninconti.
Inoltre parla degli abiti di Elena che sono stati portati al commissariato in attimi diversi.
Michele si recò in commissariato alle 10:30 circa ed avrebbe dichiarato che al suo ritorno dalla scuola dei bambini non avrebbe più trovato la moglie. Poi torna in commissariato per portare una foto della moglie richiesta dai carabinieri da allegare alla denuncia di scomparsa e per diffondere.
Arriva in commissariato con la figlia più piccola, prelevata dall’asilo, ed oltre alla foto della moglie gli consegna anche degli abiti che Buonincontri dice di aver ritrovato nel cortile di casa.
Qui la prima incongruenza perché prima gli porta un maglione con delle ciabatte (durante la denuncia delle10:30). Poi torna con dei pantaloni, indumenti intimi e calze. Consegna anche un paio di occhiali diversi da quelli che la donna solitamente usa ed i carabinieri se ne rendono subito conto. Lui risponderà “volevo vedere se eravate attenti“.
Raconta subito di uomo che molestava via messaggio la moglie. E parla di una crisi notturna di Elena in cui metteva in dubbio il ruolo di madre e la sua reputazione di donna.
Il comandate afferma:
“una delle prime cose che ho notato quando sono entrato in casa era il letto ricomposto. Gli chiesi che avesse rifatto il letto. Rispose di essere stato lui dato che da li a poco sapeva che sarebbero arrivate delle persone”.
Qua trova la prima incongruenza perchè sul tavolo della cucina c’erano ancora le tazze della colazione e normalmente le persone vengono accolte nel soggiorno in nella stanza da letto. E sarebbe bastato chiudere la porta.
Inizialmente era collaborativo poi ha iniziato a capire che gli inquirenti stavano indagando anche su di lui. A questo punto diventa scostante.
Probabilmente nonostante la vicinanza del corpo di Elena, Michele aveva studiato bene il luogo poco frequentato nonostante la presenza di contadini. Afferma che dopo le prime ricerche ha iniziato ad insultare le forze dell’ordine. “Sicuramente una persona a cui sparisce la moglie si mette a disposizione non insulta le forze dell’ordine”.