Gli arrestati provenivano da diverse città tra cui: Montesilvano, Chieti, Ascoli Piceno, Milano, Torino, Gorizia, Padova, Udine, La Spezia, Venezia, Napoli, Roma, Varese, Como, Modena, Palermo, Pavia e L’Aquila.Si incitavano tramite i social network e pare pianificassero attacchi: è trapelata anche la notizia di diversi tentativi per procurasi armi.
Il loro obiettivo pare fosse “minare la stabilità sociale attraverso il compimento di atti violenti nei confronti di obiettivi istituzionali quali Prefetture, Questure e Uffici di Equitalia e previsto, in un secondo momento, di partecipare alle elezioni politiche con un proprio partito”.