Se la ex moglie Fabiola Sciabbarrasi ha dei dubbi sulla morte di Pino Daniele: si poteva fare qualcosa per salvarlo? Si chiede. L’ultima compagna di Pino Daniele, Amanda Bonini, si sente in croce per le accuse sul suo operato nelle ultime ore di vita del cantante.
Quella sera con Amanda e Pino c’erano anche le figlie del cantante Sofia Daniele e Cristina Daniele. Amanda racconta ai giornali la sua verità riportata anche da Pomeriggio 5.
“Nell’ultimo viaggio verso Roma, la sera del 4 gennaio, dalla casa di campagna tra Magliano e Orbetello, Pino Daniele riferiva continuamente i sintomi di quello che gli stava accadendo. Quando il navigatore indicava che mancavano sei minuti all’ospedale S.Eugenio, ha smesso di parlare, credevo fosse svenuto“.
Ma il suo racconto inizia con il primo malore di Pino Daniele: “Ma gli avevamo alzato le gambe e si era ripreso. E non pensava di avere un infarto, piuttosto un ictus perché avvertiva un formicolio alle gambe. Non voleva farsi mettere le mani addosso da nessuno che non fosse il suo cardiologo di fiducia. Non aveva i sintomi dell’infarto e voleva essere portato a Roma. Non lo abbiamo contraddetto per non farlo agitare di più. Pino era determinato e autoritario. Nessuno avrebbe potuto fargli cambiare idea. In auto diceva di sentire un formicolio alle gambe e pensava che fosse un ictus“.
E conclude dicendo: “Sapere per quale causa è morto non lenisce il dolore. Ora la mia vita è un incubo e a volte vorrei non svegliarmi più“.