Lorenzo Lo Presti, l’ad di Aeroporti di Roma, è indagato dalla procura di Civitavecchia per l’inchiesta sul rogo scoppiato nel Terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino.
Lo Presti è sotto accusa per aver violato la normativa sulla sicurezza dei lavoratori. Sembra che all’ad di Aeroporti di Roma sia legata l’ipotesi di accusa per l’impiego del personale, nei giorni successivi all’incendio, in violazione delle norme in materia di tutela della salute. Si parla di lavoratori che hanno manifesto problemi respiratori e alla pelle.
Infatti basta recarsi all’ingresso del terminal 3 per sentire un forte odore acre di fumo e rendersi conto che l’ambiente lavorativo non è dei migliori. Soprattutto se ci si addentra nel terminal 3 l’odore si fa sempre più forte. Molti lavoratori indossano mascherine ma non sembra essere una misura preventiva efficace pensando anche alle a hostess o personale di terra che si deve rapportare con i viaggiatori per il check -in e di conseguenza non indossano tale mascherina.
Se i viaggiatori possono poi spostarsi al Terminal 1 per effettuare i controlli sicurezza e sopportare il tempo della fila per il check-in l’odore acre di fumo il personale vi è esposto almeno 8 ore al giorno. Chi garantisce loro che non vi siano conseguenze sulla salute?