Il Comune di Roma è classificato come territorio a livello di pericolosità prevalentemente basso (livello 3), poiché a fronte di una sismicità registrata dalle reti sismiche caratterizzata da scosse frequenti ma di bassa intensità il territorio presenta una vulnerabilità degli edifici esistenti ed un valore esposto (densità di popolazione, patrimonio storico-monumentale, ecc.) molto elevati. Le aree maggiormente interessate sono l’area vulcanica dei Colli Albani, la Valle dell’Aniene, il Frusinate, i Monti Vulsini, il Lago di Bolsena, il Reatino e l’area tra Tarquinia e Tuscania.
Il primo terremoto segnalato sui testi antichi: Sotto il consolato di Massimo e Paterio (anno 443), Roma fu colpita da un terremoto che fece crollare statue e i “portici nuovi”, forse da identificare con le due parti del portico del Teatro di Pompeo, che Diocleziano e Massimiano fecero restaurare. A questo terremoto è stata inoltre attribuita la responsabilità di un crollo nella navata maggiore di S. Paolo fuori le mura.
Il terremoto del 9 settembre 1349 è stato uno dei più importanti terremoti storici con origine nell’Appennino centrale e probabilmente dell’evento sismico più fortemente risentito in Roma. (Fonte: medioevo.roma.it – Protezione Civile)