Le immagini ricavate dai satelliti mostrano un abbassamento del suolo sotto Accumoli di ben 20 centimetri dopo il terremoto del 24 agosto 2016.
In corrispondenza di Accumoli per azione del terremoto del 24 agosto, il suolo si è abbassato di ben 20 centimetri. Le prime immagini della faglia rilevate dai satelliti e rese note da Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) indicano questa variazione del suolo.
Si parla di una deformazione a forma di cucchiaio in corrispondenza della faglia localizzata, a pochi chilometri di profondità, nella zona compresa tra Amatrice e Norcia. Questa depressione ha inciso molto sui danni che hanno avuto gli edifici? Vedendo i danni alle case che si sono sbriciolate non si può negare che potrebbe essere uno dei fattori che ha contribuito alla distruzione di interi Paesi. E’ evidente che l’Appenino si sta estendendo.
La spiegazione di Stefano Salvi dell’INGV:
Utilizzando i dati del satellite giapponese Alos 2, ottenuti tramite progetti scientifici, un team di ricercatori di CNR e INGV ha misurato con alta precisione i movimenti permanenti del suolo originati durante il terremoto, utilizzando la tecnica dell’Interferometria Differenziale.
Essa consente, confrontando immagini radar acquisite prima dell’evento con immagini successive al sisma, di rilevare deformazioni della superficie del suolo con accuratezza centimetrica. In particolare, è stato evidenziato un abbassamento del suolo a forma di cucchiaio che si estende per circa 20 Km in direzione Nord ed ha un valore massimo di circa 20 centimetri in corrispondenza dell’area di Accumoli. E Stefano Salvi dell’INGV continua speigando:
La faglia sorgente del terremoto di Amatrice si colloca a pochi chilometri di profondità nella zona compresa tra Amatrice e Norcia, passando sotto Accumuli. Si tratta di un piano di frattura lungo circa 25 km che si immerge verso sud ovest (verso Rieti) con una inclinazione di 50°.
Tale piano corrisponde ad una faglia in parte già nota da studi geologici di superficie. La conoscenza di dettaglio della posizione e delle caratteristiche delle sorgenti sismiche è un elemento fondamentale per la gestione dell’emergenza ed è importante anche per la redazione di mappe di pericolosità sismica sempre più affidabili”.