La Procura di Grosseto chiederà una condanna ad oltre 20 anni per l’ex comandante, Francesco Schettino. Oggi Francesco Schettino è tornato in aula rilasciando diverse dichiarazioni:
“Non avvisai nessuno dell’inchino. Non avvisai nessuno perché non era prevista alcuna fermata. Non era una navigazione commerciale o turistica. Si è trattato di una accostata. Se avessimo dovuto fermarci tutto sarebbe stato diverso. Il comandante della nave ha la facoltà di tracciare la rotta ma non ha l’obbligo di informare l’armatore. Non c’era pianificazione di navigazione turistica, come si fa in un golfo con sosta. Si è trattato di una accostata e quindi non c’era bisogno di avvisare“.
Perchè fare “l’inchino” all’isola del Giglio? “Considerato anche l’aspetto commerciale volevo prendere tre piccioni con una fava” . Continua a difendersi parlando di due errori del timoniere e del mancato avviso tempestivo da parte dei suoi dipendenti ma come si sa il responsabile della nave è il suo comandate. Lo sapeva bene il comandate del Titanic che decise di affondare con la sua nave spinto al senso di colpa. Schettino è ritenuto colpevole, secondo la procura, per questo potrebbe rischiare di essere condannato a 22 anni di detenzione.