Una discussione molto accesa nella quale il medico spiega chiaramente che le modelle in passerella non sono sane ma denotano una magrezza da alimentazione scorretta per non dire assente. Se lo stilista assume un ruolo marginale, esponendosi poco riguardo ai canoni di bellezza nella moda che, sembra, volere in passerella pali della luce più che donne. Michael Giannini parla di diversi settori nella moda che chiedono modelle di vario tipo anche se le modelle “palo” sembrano essere le più richieste. A questo punto mi chiedo: ma è così stimolante creare abiti per dei pali? Forse, è il caso di fare i casting all’Ikea dove si possono scegliere “appendi abiti” di ogni tipo e misura? Una donna non può essere così magra senza finire nel vortice dei disturbi alimentari e non mi parlate di costituzione perchè sei sei alta più di un metro e ottanta centimetri non può avere un peso inferiore ai 60 chili senza essere sottopeso.
Per non parlare della modella che crede di emettere luce, forse, si è immedesimata nel ruolo di palo della luce alla perfezione. Veramente scandalosa nel suo monologo che denota una scarsa cognizione di quello che le accade intorno, forse, è la denutrizione che le ha offuscato la mente. Non è possibile non indignarsi di fronte alle richieste delle agenzie di moda che si attaccano a 2 centimetri su un corpo perfetto, forse, fin troppo magro. Perchè non fare una legge per tutelare la salute della modelle imponendo che in passerella si sfila dalla 40 in su? Perchè parliamoci chiaro la 36 e la 38 sono taglie impossibili da mantenere. Anche perchè chi compra gli abiti non sono le modelle ma le donne comuni che, magari, hanno qualche bel chilo in più che le rende generose e bellissime, soprattutto, sane.