3 casi di Chikungunya, ad Anzio (Roma), malattia virale caratterizzata da febbre acuta e trasmessa dalla puntura di zanzare infette.
Il Centro nazionale sangue sospende, in via cautelativa, dalla donazione i residenti nel Comune di Anzio, ma anche in altre aree regionali in caso in cui emergano all’anamnesi dei donatori sintomi riconducibili a quest’infezione autoctona.
Sono tre i casi da inizio agosto verificati ad Anzio. Le persone infette, oggi, stanno bene ma si teme che l’infezione sia legata a zanzare della zona in quanto persone non hanno viaggiato nelle due settimane precedenti all’insorgere dei sintomi.
Inoltre anche le persone che hanno soggiornato ad Anzio dai primi di agosto non potranno donare il sangue per 28 giorni.
L’ultima epidemia di questa malattia risale a gennaio 2006 nell’isola di Reunion, nell’Oceano Indiano.
I sintomi di Chikungunya e la fase di incubazione.
Nella prima fase, che dura dai 6 ai 10 giorni, si hanno febbre, cefalea e importanti artralgie, che limitano molto i movimenti: i pazienti tendono a rimanere assolutamente immobili, in posizione antalgica. La febbre si risolve dopo 4 giorni.
La seconda fase di 2-3 giorni è caratterizzata dalla comparsa di un esantema maculopapulare pruriginoso su tutto il corpo e dalla ricomparsa della febbre. Occasionalmente in questa fase possono aversi manifestazioni neurologiche, soprattutto nei bimbi piccoli (convulsioni), ma nel complesso CHIK è poco o per nulla neurotropo. Raramente possono aversi miocardite e scompenso cardiaco acuto. Le rare complicanze emorragiche si registrano nelle epidemie asiatiche, ma non sono mai gravi come nella dengue: possono comparire petecchie, ma mai importanti sanguinamenti. La malattia si risolve spontaneamente, ma i dolori articolari possono persistere per mesi.
La malattia è autolimitantesi. La mortalità è bassa (0.4%), ma è maggiore nei bimbi di meno di 1 anno di età (2.8%) e aumenta negli anziani con altre patologie concomitanti.
Terapia.
La terapia è sintomatica e si basa sul controllo delle artralgie.