Forse, in pochi conoscono la bellezza di due attrazioni che appartengono alla storia del fino ‘800 inizio ‘900 su via Nomentana a Roma. In un bellissimo parco, dove i romani si concedono giornate di relax nella grande area verde del parco di Villa Torlonia, sorgono la Villla omonima e la Casa delle Civette.
COME ARRIVARE A VILLA TORLONIA: Con i mezzi pubblici con partenza da Roma Termini, Recarsi alla fermata TERMINI (piazza dei Cinquecento), Prendere la linea 36 (PAMPANINI) per 6 fermate, Scendere alla fermata NOMENTANA/TRIESTE
A piedi per 150 metri su via Nomentana
Con i mezzi pubblici dall’aeroporto di Fiumicino: Prendere la linea FR1 (Settebagni) per 9 fermate. Scendere alla fermata NOMENTANA. Recarsi alla fermata VAL D’AOSTA/STAZ.NE NOMENTANA. Prendere la linea 84 (P.ZA VENEZIA) per 7 fermate
Scendere alla fermata NOMENTANA/VILLA PAGANINI. A piedi per 100 metri su via Nomentana
Orari: da martedì a domenica ore 9.00-19.00 – 24 e 31 dicembre ore 9.00-14.00 – La biglietteria chiude 45 minuti prima. Sito Ufficiale.
La Casina delle Civette, dimora del principe Giovanni Torlonia jr. fino al 1938, anno della sua morte, è il risultato di una serie di trasformazioni e aggiunte apportate alla ottocentesca Capanna Svizzera che, collocata ai bordi del parco e nascosta da una collinetta artificiale, costituiva in origine un luogo di evasione rispetto all’ufficialità della residenza principale. Ideata nel 1840 da Giuseppe Jappelli su commissione del principe Alessandro Torlonia, si presentava come un manufatto rustico con paramenti esterni a bugne di tufo ed interno dipinto a tempera ad imitazione di rocce e tavolati di legno. Deve il suo nome alla presenza in vari mosaici e vetrate che raffigurano la civetta che ha anche un significato esoterico voluto dal suo proprietario.
Quando nel 1978 il Comune di Roma acquisì la Villa, sia gli edifici sia il parco erano in condizioni disastrose.
L’incendio del 1991 ha aggravato le condizioni di degrado della Casina, unitamente a furti e vandalismi. L’immagine odierna della Casina delle Civette è il risultato di un lungo, paziente e meticoloso lavoro di restauro, eseguito dal 1992 al 1997, che, con quanto ancora conservato e sulla base delle numerose fonti documentarie, ha permesso la restituzione alla città di uno dei più singolari e interessanti manufatti dei primi anni del secolo scorso.
Dopo la morte di Giovanni, il figlio Alessandro, nel 1832, incaricò il pittore e architetto Giovan Battista Caretti di rendere il Casino Nobile ancor più maestoso e imponente e di impreziosirlo con l’opera di diversi valenti artisti e artigiani.