Il virus West Nile è arrivato in Italia: registrato il primo caso a Rovigo.
Cos’è, come si trasmette, quali sono sintomi e cura per la febbre del West Nile (West Nile Fever).
Ma come nasce la notizia dell’arrivo del virus della Febbre West Nile in Italia? Sabato scorso nell’ospedale di Rovigo è stato ricoverato un paziente di 59 anni, residente a Polesella. Secondo i risultati elaborati dal laboratorio di microbiologia di Padova è positivo al virus West Nile.
A quanto pare, al momento, è il primo caso del 2018 in Italia. Le sue condizioni non sarebbero gravi dopo il ricovero si è potuto constatare un miglioramento grazie alla risposta positiva alla terapia.
Ma cos’è la febbre di West Nile? Lo spiega bene il sito epicentro.iss.it curato dal del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità.
La febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America.
Come si trasmette West Nile (West Nile Virus, Wnv) che provoca la febbre.
I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex: foto sopra), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo.
Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza.
La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri.
Incubazione e Sintomi.
Il periodo di incubazione varia dai 2 ai 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. I sintomi hanno una durata che varia da soggetto a soggetto da pochi giorni a poco più di una settimana.
Nei bambini spesso si presenta come una leggera febbre. Ma in alcuni casi si registra febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani a causa del fisico indebolito e l’età la sintomatologia può avere un manifestazione grave.
Epicentro.iss precisa: I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.
La diagnosi.
La diagnosi viene prevalentemente effettuata attraverso test di laboratorio (Elisa o Immunofluorescenza) effettuati su siero e, dove indicato, su fluido cerebrospinale, per la ricerca di anticorpi del tipo IgM.
Cura e terapia.
Non esiste una terapia specifica per la febbre West Nile. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Nei casi più gravi è invece necessario il ricovero in ospedale, dove i trattamenti somministrati comprendono fluidi intravenosi e respirazione assistita.
II primo caso in Italia di febbre di West Nile secondo i dati forniti Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” (laboratorio di referenza Oie per la febbre West Nile), risale al 1998, quando in Toscana si sono verificati 14 casi in equini (di cui 6 letali).