Whatsapp diventa il regno delle truffe: ed una è proprio ai danni di Ikea e dei suoi clienti.
Diffidate dalla nuova truffa su un fantomatico sondaggio Ikea che vi da l’opportunità di vincere un buono da 500 euro. Oramai i maghi della truffa non si nascondono dietro giacca e cravatta ma soprattutto dietro il web e le app dei telefoni. Attenti quindi ai sondaggi via whatsapp oppure email. Per non parlare di quelli telefonici!
L’ultima truffa è stata segnalata anche dal famoso profilo Facebook della polizia dello stato, Agente Lisa, nato proprio per interagire e comunicare abusi sul web. Il profilo segnala la truffa del buono Ikea via Whatsapp.
La truffa funziona con un questionario. La spiegazione della polizia dello Stato.
Buongiorno a tutti dall’Agente Lisa e #occhioallatruffa.
Questa volta il raggiro viaggia su whatsapp sotto forma di sondaggio. Basta rispondere a delle semplici domande per avere la possibilità di vincere un buono da 500 euro da spendere all’Ikea.
Peccato che alla fine nessuno possa usufruire di questa iniziativa promozionale del famoso negozio di arredamento svedese, ma si ritrovi invece ad essere abbonato ad alcuni servizi, senza averne la minima idea. E invece di guadagnare soldi, li spenda.
Entrando nello specifico del testo del sondaggio e della diffusione. I consigli della polizia per non cadere.
Molti di voi avranno ricevuto in questi giorni un messaggio da parte di un amico contenente un link e un invitante “guarda”. Cliccando compare l’immagine che ho allegato e inizia il sondaggio e se già non vi mette in allarme il fatto che vi possano fare un regalo così consistente solo rispondendo ad un sondaggio, la pulce nell’orecchio ve la metterà sicuramente la presenza di alcuni errori nel testo: “ad Rome”? “EUR500”? “Rispondi 4 semplici domande”?
C’è qualcosa che non va.
Quando vi arrivano messaggi del genere, anche se provengono da un amico, siate sempre cauti, leggete più volte cercando di carpire proprio quegli indizi che ad una lettura veloce passano inosservati e poi siate sempre un po’ diffidenti, fatevi delle domande.
Insomma evitate il clic facile, quello fatto per pura curiosità o perché tanto che mi costa? In casi come questi costa eccome, poi magari si risolve tutto chiamando il gestore telefonico per vedere quali servizi in abbonamento sono stati attivati, ma intanto si perdono un po’ di soldi prima che uno se ne accorga e quei soldi non possono essere recuperati.