Lionfish o il pesce scorpione è una specie molto invasiva e pericolosa per l’uomo.
Presente inizialmente nel mar Rosso e negli oceani Indiano e Pacifico ha successivamente invaso i Caraibi, la Florida e le coste atlantiche occidentali creando un squilibrio ambientale. E’ una specie molto invasiva che potrebbe aver un impatto ambientale disastroso nel nostro mare.
Il pesce scorpione è predatore, capace di influire negativamente sulle nostre biodiversità marine. Inoltre è molto velenoso per l’uomo. Le sue spine sono in grado di provocare una puntura nell’uomo che consegue con sintomi gravi come dolore forte e persistente con nausea, vomito, febbre, convulsioni, difficoltà respiratoria e diarrea. Inoltre il veleno rimane attivo fino a 48 ore dalla morte del pesce.
COSA FARE IN CASO DI PUNTURA. Se si viene punti è essenziale rimuovere le spine ed immergere la parte infettata in acqua calda per rompe la struttura proteica della tossina. Questo riduce molto il dolore e l’infezione.
Il pesce è commestibile però avendo le spine velenose la pulizia deve essere accurata. Chi decide di pulirlo e cucinarlo deve di conseguenza prestare attenzione per se stesso (rischia di pungersi) e di non lasciare spine infette sul pesce. Quindi consumare questo pesce non è semplice.
IL PESCE SCORPIONE NEI MARI ITALIANI . Dopo i primi avvistamenti in Tunisia. Il pesce scorpione è stato localizzato nella “riserva naturale orientata oasi faunistica di Vendicari”, in Sicilia. Questo secondo un comunicato stampa dell’ISPRA.
Considerata la potenziale invasività e pericolosità della specie, chiunque abbia catturato o avvistato un pesce scorpione è invitato a fare una foto e segnalare l’osservazione all’indirizzo: alien@isprambiente.it.
E’ disponibile anche un gruppo Facebook chiamato ‘Oddfish’. Sul quale condividere osservazioni di specie esotiche con utenti del mare e ricercatori.