L’Europa vieta la plastica monouso: gli oggetti vietati dal 2019




Sono moltissimi gli oggetti che presto saranno vietati in tutta Europa per bandire la plastica dal continente e dal Mondo.

Cambieranno drasticamente le abitudini del popolazione al fine di salvare il nostro pianeta dalla auto-estinzione. L’inquinamento sta raggiungendo livelli inimmaginabili. Tutto attorno a noi sta diventando “tossico” per il nostro organismo. 

L’UE corre ai ripari e cerca una soluzione per ripulire o almeno non aggravare la situazione già difficile del nostro Pianeta.

Così la Commissione europea ha presentato una proposta normativa che mette al bando i “10 prodotti di plastica monouso“. Ma ben presto gli oggetti aumenteranno.

Dopo i sacchetti di plastica, oggi biodegradabili, altri prodotti saranno banditi. Quindi verranno cambiati e resi biodegradabili con nuove composizioni o non saranno più prodotti.

Dal 2019 non saranno più in vendita posate e piatti di plastica, i cotton fioc, cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini.

Tutti prodotti dovranno essere fabbricati esclusivamente con materiali sostenibili. I contenitori per bevande in plastica monouso saranno ammessi solo se i tappi e i coperchi restano attaccati al contenitore.

OBBLIGHI E MISURE MESSE IN ATTO.  

I produttori contribuiranno a coprire i costi di gestione e bonifica dei rifiuti, come pure i costi delle misure di sensibilizzazione per i seguenti prodotti: contenitori per alimenti, pacchetti e involucri, contenitori e tazze per bevande, prodotti del tabacco con filtro (come i mozziconi di sigaretta), salviette umidificate, palloncini e borse di plastica in materiale leggero. Sono anche previsti incentivi al settore industriale per lo sviluppo di alternative meno inquinanti.

Eliminare le materie plastiche dal territorio.

Inoltre entro il 2025 gli Stati membri dovranno raccogliere il 90% delle bottiglie di plastica monouso per bevande. Ad esempio introducendo sistemi di cauzione-deposito.

Sensibilizzazione.

Gli Stati membri dovranno sensibilizzare i consumatori all’incidenza negativa della dispersione nell’ambiente dei prodotti e degli attrezzi da pesca in plastica, ai sistemi di riutilizzo disponibili e alle migliori prassi di gestione dei rifiuti per questi prodotti.

I prodotti dovranno avere un’etichetta chiara e standardizzata che indica come devono essere smaltiti, il loro impatto negativo sull’ambiente e la presenza di plastica. Questa prescrizione si applica agli assorbenti igienici, alle salviette umidificate e ai palloncini.

I livelli di inquinamento dei nostri mari.

Nel mondo, le materie plastiche rappresentano l’85 % dei rifiuti marini.

Sotto forma di microplastica sono presenti anche nell’aria, nell’acqua e nel cibo e raggiungono perciò i nostri polmoni e le nostre tavole, con effetti sulla salute ancora sconosciuti. Anche se non difficile immaginare che alcune malattie conseguenti ad un’alterazione cellulare siano strettamente correlate all’inquinamento.

Il fotografo Justin Hofman, arrivato fra i finalisti al concorso Wildlife Photographer of the Year 2017 è diventato famoso in tutto il mondo per questa foto. 

Legambiente ha rivelato che il 10% dei rifiuti presenti sui litorali italiani proviene dagli scarichi dei nostri bagni, a causa dell’inefficienza del sistema di depurazione ma anche della cattiva abitudine di buttare nel water i bastoncini cotonati per la pulizia delle orecchie.

Quindi dove si buttano i cotton fioc? Non di certo nel water! Ma nel sacco dell’indifferenziata o secco non riciclabile. 

Grazie alla direttiva proposta si trarranno benefici ambientali ed economici: si eviterà l’emissione di 3,4 milioni di tonnellate di Co2 equivalente e si genereranno risparmi per i consumatori dell’ordine di 6,5 miliardi di euro. 

Questo articolo è stato scritto da Elisa Binzeschi , autore NotizieWebLive


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